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venerdì 31 gennaio 2014

Miao Miao



Piccole zampette pelose. 
Ogni volta che vedo queste piccole zampette pelose vorrei stringerle fra le mie mani.
Ogni volta, che più in generale, vedo un piccolo esserino peloso, un piccolo gattino che con i suoi grandi occhi verdi, blu, gialli o grigi mi guarda, vorrei dirgli "Piccolo mio, vieni, ti porto a casa con me per abbracciarti ogni giorno!"
Qualcuno, Lassù, deve aver creato i gatti per ricordare all'uomo che si può provare amore anche senza trovare l'anima gemella, che anche chi è solo può ricevere attenzioni; perché non è vero che i gatti sono freddi, io non lo penso.
Io ogni giorno, quando torno da scuola, devo andare ad abbracciare il mio "piccolo" cucciolo, quasi per fargli capire "Hei, non ci sono stata per tutta la mattinata ma ora sono qui, facciamoci un po' di coccole perchè io ti voglio bene e tu vuoi bene a me", infatti da quel momento inizia a seguirmi in giro per casa e ovunque io mi sieda lui si deve sedere in braccio a me. A volte mi lamento, dico sempre che è un po' noioso, ma non lo penso veramente. 
Quando ero piccola, i miei fratelli erano già grandi e per quanto mi volessero bene, di certo non si mettevano a giocare con me e le mie bambole, e il regalo più bello che io abbia mai ricevuto (oltre alla Plastilina), è stato proprio il mio gattino; andavo circa 4 o 5 anni quando mio fratello mi portò al negozio per prenderlo. Finalmente avevo trovato un amico! Da piccola ero la timidezza in persona, difatti facevo molta fatica a trovare amici (le cose non sono poi così cambiate all'alba dei 18 anni), così ho visto nel mio piccolo pelosino, un amico, il mio primo amico. E' con lui che sono cresciuta, ogni giorno sempre accanto a me, quando entrambi eravamo piccoli giocavamo e ora che siamo cresciuti a volte mi ritrovo a parlarci, sdraiati sul mio letto, e lui come un vecchio saggio con gli occhi semi chiusi, sembra quasi che mi ascolti in tutto e anche se parlo troppo non sembra stancarsi di me.
Non solo mi sa ascoltare. Capita (spesso) che io sia triste o troppo nervosa, e una mia debolezza è che in questi casi io scoppio a piangere da un momento all'altro, nessuno si accorge quando piango, tranne lui. Silenziosamente sale sul letto e si struscia sulla mia schiena o mi tira testate al braccio come per dire "Tesoro, non fare così, accarezzami e io accarezzo te e tutto andrà bene, ne hai superate tante, anche questa passerà" e io mi calmo mentre passo la mia mano sul suo morbido pelo bianco. 
Certe volte, con i suoi grandi occhi verdi, sembra dirmi "Ti voglio bene".
Ti voglio bene anche io mio dolce amichetto, mi spiace che tu non sappia leggere, vorrà dire che una sera ti leggerò questo post, per ringraziarti per tutte le volte in cui, con i tuoi sguardi sereni, hai placato i miei sguardi nervosi. 

(Chi odia gli animali, mi chiedo come faccia a sopportare gli umani)




2 commenti:

  1. Parole dolcissime *.* già, anche io mi domando come si faccia a non amare gli animali, l'uomo sa essere di una bestialità neanche paragonabile a quella di una creatura del genere...
    Un proverbio giapponese recita "Un gatto affettuoso è il miglior rimedio contro la depressione", grande verità ;)

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